Abbiamo intervistato Daniel Figueroa, che ha firmato per OMP la nuova famiglia di sedie YOYO CHAIR.
D. Qual è la sua fonte di ispirazione per il suo lavoro? R. Sono una persona molto curiosa, sempre alla ricerca di nuovi materiali e procedure tecniche innovative. La mia attitudine alla sperimentazione mi porta a scoprire tanti aspetti e dettagli che poi si trasformano in prodotto. Questo però riguarda solo l’aspetto puramente tecnico del mio lavoro di designer e della costruzione di un progetto; quello che per me è ancora più importante è la motivazione per cui si disegna qualcosa di nuovo, perché ritengo che il ‘nuovo’ dovrebbe essere superiore a ciò che è stato già fatto, sia in termini di uso che per quanto riguardo il rapporto con le risorse. D. Lavorare per settori diversi come il residenziale/privato e il settore ufficio/conferenze significa esprimere una creatività e una ricerca diverse: ci racconta il suo approccio nei confronti di questi 2 mondi? R. In realtà la metodologia è la stessa, perché si tratta di essere molto pragmatici rispetto ad un ‘problema’ che si vuole affrontare e risolvere. Personalmente mi piace cominciare ogni progetto analizzando ciò che esiste già e ricercando i punti deboli da un punto di vista creativo, funzionale e/o produttivo. Poi decidiamo se è possibile migliorare questi aspetti e se tutto ciò permette di sviluppare un nuovo concetto. D. Com’è nato e si è sviluppato il progetto Yoyo chair, realizzato per OMP? R. YOYO CHAIR è un concetto essenziale, sviluppato per una famiglia di sedie di utilizzo ampio. Volevo trovare una geometria che fosse stabile ma utilizzando meno materiale, e allo stesso tempo abbastanza flessibile da offrire la giusta comodità. Il risultato è una specie di ‘pezzo unico’, dove sedile, schienale e braccioli sono un tutt’uno, con linee tondeggianti e stabili allo stesso tempo. Anche OMP cercava un’idea del genere e dopo prolungati confronti con Marco Ceccato, sono nate le prime idee. D. Quali sono i valori più importanti che esprime nel suo lavoro di designer e progettista? R. L’onestà. Noi sviluppiamo prodotti onesti, e questa è una virtù umana ma questi prodotti mostrano chiaramente il loro intento iniziale, la loro funzione e il modo in cui cerchiamo di utilizzare risorse limitate. Credo che prodotti così abbiamo un loro significato, il che ovviamente non impedisce di disegnare comunque prodotti sempre belli.